La tavola periodica degli elementi è uno degli strumenti più iconici e fondamentali della chimica moderna. Creata da Dmitri Mendeleev nel 1869, ha permesso di organizzare gli elementi chimici in modo sistematico, prevedendo persino l’esistenza di elementi ancora non scoperti al tempo. Ma c’è un aspetto curioso e poco noto riguardante questa straordinaria invenzione: l’elemento mancante.
Quando Mendeleev sviluppò la sua tavola periodica, lasciò deliberatamente degli spazi vuoti per elementi che, secondo le sue previsioni, dovevano ancora essere scoperti. Uno di questi spazi era riservato a quello che lui chiamò “eka-alluminio”, oggi noto come gallio. La previsione di Mendeleev si rivelò corretta quando, nel 1875, il chimico francese Paul-Émile Lecoq de Boisbaudran isolò il gallio. Questo non fu un caso isolato; Mendeleev predisse con successo diversi altri elementi, come il germanio e lo scandio.
Ma c’è un altro elemento che, per lungo tempo, ha rappresentato un enigma per la comunità scientifica: l’elemento 85, noto oggi come astato. La sua scoperta è stata particolarmente complessa e travagliata. Sebbene Mendeleev avesse previsto l’esistenza di un alogeno al di sotto dello iodio, l’astato venne isolato solo nel 1940 dai chimici Dale R. Corson, Kenneth Ross MacKenzie e Emilio Segrè. La difficoltà nel trovarlo era dovuta alla sua estrema rarità e instabilità: l’astato è il più raro degli alogeni naturali e tutti i suoi isotopi sono radioattivi.
La storia dell’astato è un perfetto esempio di come la scienza possa essere un viaggio lungo e tortuoso, pieno di successi, fallimenti e sorprese. La sua scoperta tardiva rispetto ad altri elementi previsti da Mendeleev testimonia le sfide che i chimici devono affrontare quando si avventurano nei territori inesplorati della tavola periodica.
Oggi, l’astato è utilizzato in campi di ricerca avanzati, come la medicina nucleare, dove si studiano le sue potenziali applicazioni nel trattamento del cancro. Nonostante la sua natura elusiva, questo elemento continua a intrigare e ispirare scienziati di tutto il mondo.
In conclusione, la storia dell’elemento 85 non è solo una curiosità chimica, ma anche un tributo al potere della previsione scientifica e alla tenacia della ricerca umana. La tavola periodica, con i suoi misteri ancora da svelare, rimane un simbolo di quanto ancora dobbiamo scoprire sul nostro universo.
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Il Mistero della Tavola Periodica: L’Elemento Mancante
