Quando un vino si dice “tannico”?

Quando un vino si dice “tannico”?

Un vino si dice “tannico” quando contiene una quantità significativa di tannini, che sono composti chimici presenti nella buccia, nei semi e nei raspi dell’uva, nonché nel legno delle botti in cui il vino può essere affinato. I tannini sono responsabili della sensazione di astringenza e secchezza che si percepisce in bocca quando si beve il vino. Questa sensazione può essere descritta come una sorta di rugosità o secchezza sulle gengive e sul palato.

Caratteristiche dei Vini Tannici

  1. Sensazione in Bocca: I tannini creano una sensazione astringente, simile a quella che si prova quando si beve una tazza di tè molto forte.
  2. Struttura e Complessità: I tannini contribuiscono alla struttura e alla complessità del vino, aiutandolo a evolversi e a migliorare nel tempo.
  3. Potenziale di Invecchiamento: I vini tannici tendono ad avere un buon potenziale di invecchiamento, poiché i tannini agiscono come conservanti naturali.

Esempi di Vini Tannici

Alcuni dei vini noti per il loro alto contenuto di tannini includono:

  • Barolo e Barbaresco (Piemonte, Italia)
  • Cabernet Sauvignon (Bordeaux, Francia e Napa Valley, USA)
  • Syrah/Shiraz (Rhone, Francia e Australia)
  • Sagrantino (Umbria, Italia)
  • Tannat (Madiran, Francia e Uruguay)

Abbinamenti con il Cibo

I vini tannici si abbinano bene con cibi ricchi di proteine e grassi, come carni rosse, selvaggina e formaggi stagionati. Le proteine e i grassi aiutano a bilanciare l’astringenza dei tannini, creando un equilibrio piacevole in bocca.

Conclusione

Quando un vino è descritto come “tannico”, si fa riferimento alla sua astringenza e alla sua struttura robusta, che sono dovute alla presenza di tannini. Questi vini offrono un’esperienza di degustazione complessa e possono migliorare con l’invecchiamento, rendendoli apprezzati da molti appassionati di vino.